Errore 404 e 500: come vedere una pagina che non si apre?
Non è cosa rara imbattersi in un errore HTTP restituito da un qualunque server web. I codici di errore più frequenti sono 404 e 500 che, rispettivamente, indicano una pagina non trovata oppure un errore lato server che impedisce la corretta erogazione della pagina richiesta. Si può aggirare il problema?
Dinanzi ad un errore 500 è possibile fare ben poco: il problema non dipende dal proprio sistema né, tanto meno, dalla configurazione del browser. L’errore 500, infatti, si presenta quando il server web non può (per varie ragioni tecniche) generare la pagina e soddisfare la richiesta dell’utente. Gli errori 500, generalmente, sono temporanei e vengono risolti rapidamente da chi amministra il server web (vedere, più avanti, il paragrafo Capire il motivo di un errore 500).
Ogni volta che si richiede una pagina web, il browser restituisce un codice di stato: 200 significa che tutto è andato per il verso giusto e che la pagina è stata erogata senza errori.
L’errore 404 è forse il più conosciuto in assoluto e indica che la risorsa cercata sul server web è inesistente (il classico errore di pagina non trovata).
Una lista degli errori HTTP è consultabile a questo indirizzo.
Il codice di stato viene infatti sempre specificato nell’intestazione della pagina ed è possibile leggerlo, ad esempio, accedendo agli strumenti di sviluppo del browser (tasto F12).
Per leggere chiaramente il codice di stato restituito da un server web per una specifica pagina, è possibile utilizzare anche Wget, applicazione disponibile anche per Windows (vedere questa pagina).
Dal prompt dei comandi basterà digitare quanto segue per leggere il codice di stato in bell’evidenza:
wget URL_DA_VERIFICARE –delete-after
Molti server web anziché esporre la pagina di errore standard mostrano una pagina personalizzata (spesso con la grafica del sito stesso), sia nel caso di errori 404 che di errori 500. La possibilità di “personalizzare” la pagina di errore è offerta da tutti i server web ma la sua intestazione (header) conterrà comunque il codice di stato che manifesta l’errore.
Aprire una pagina non trovata (errore 404) o una pagina che restituisce errore 500
Nel caso delle pagine non trovate (errore 404), lato utente, una buona idea è sempre quella di verificare che il sito non abbia improvvisamente modificato l’URL delle pagine restituite (può accadere quando il webmaster si dimentica, colpevolmente, di attivare i giusti reindirizzamenti dal vecchio al nuovo URL…; peraltro dandosi la zappa sui piedi in termini di visibilità sui motori di ricerca – a tal proposito in caso di cambio di URL va usato un redirect 301 Moved Permanently per non sbagliare.
Se il contenuto cercato sembra proprio rimosso, c’è comunque un sistema per aprire una pagina non trovata (errore 404). Lo stesso “espediente” è utile anche per aprire pagine che restituiscono errore 500.
Le soluzioni sono in realtà più di una:
1) Utilizzare la cache di Google
Soprattutto se il sito non è molto trafficato e il crawler di Google non torna molto di frequente a esaminare le sue pagine, la cache del motore di ricerca per antonomasia permette di verificare istantaneamente come si presentava nelle ore, nei giorni o nelle settimane passate la pagina indicata.
Basta incollarne l’URL nella casella di ricerca di Google, cliccare sul pulsante Cerca con Google, selezionare il piccolo pulsante con una freccia rivolta verso il basso posto accanto all’URL (nella pagina dei risultati) e scegliere Copia cache.
2) Usare Wayback Machine
Il servizio WayBack Machine raggiungibile a questo indirizzo consente di verificare in che modo si presentavano la home page o alcune pagine di un sito nel corso dei mesi e degli anni.
3) Provare Oldweb.today
Simile concettualmente al servizio WayBack Machine, Oldweb.today emula addirittura il comportamento dei principali “storici” browser e permette di visitare le pagine così com’eravo in passato.
Come suggerimento utile in caso di contestazioni, soprattutto se si scrive molto sul web e si gestisce, ad esempio un blog personale.
Capire il motivo di un errore 500
Lato server web, sia Apache HTTP Server che Microsoft IIS permettono di comprendere il motivo di un errore 500.
Il modo migliore per comprendere l’accaduto è accedere al contenuto del file di log di PHP. Il percorso in cui viene memorizzato tale file di log è indicato nel file di configurazione php.ini in corrispondenza dell’impostazione error_log oppure è rilevabile creando uno script PHP e incollandovi all’interno:
<?php phpinfo(); ?>
In alternativa, solo in fase di sviluppo di un progetto e non sul server usato in produzione, si può ricorrere alle direttive seguenti da aggiungere al file php.ini:
error_reporting(E_ALL);
ini_set(‘display_errors’, TRUE);
ini_set(‘display_startup_errors’, TRUE);
Per quanto riguarda IIS, basta attivare gli errori dettagliati dall’interfaccia del web server: è sufficiente selezionare il sito web d’interesse, cliccare due volte su Error pages quindi su Edit feature settings e infine abilitare l’opzione Detailed errors.
Anche in questo caso, l’impostazione dovrebbe essere usata solo in fase di sviluppo, non sul server “in produzione”.
Strumenti come Log Parser possono aiutare a estrarre rapidamente, dai log di IIS, le informazioni che interessano (si può usare una potentissima sintassi simil-SQL per cercare all’interno dei log, anche di grandi dimensioni).
Dal punto di vista SEO, l'”impatto” di ciascun HTTP code è ben chiarito in questa infografica
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