Come riconoscere i falsi profili in Facebook
Miniguida per riconoscere a colpo sicuro i finti amici.
Se può presentarsi come il maggior social network del mondo, è anche perché può vantare la bellezza di 850 milioni di utenti.
Il soggetto, naturalmente, è Facebook, e il numero di coloro che lo frequentano non fa che confermarne la fama e l’attrattiva. Tuttavia, non tutti i profili presenti sul sito corrispondono a persone reali.
In realtà, proprio in virtù del successo ottenuto, Facebook è diventato una piattaforma particolarmente interessante per spammer, scanner e malintenzionati digitali in genere, che si costruiscono profili tanto affascinanti quanto fasulli al solo scopo di far cadere in trappola gli utenti più ingenui.
Barracuda Networks, azienda che si occupa di sicurezza informatica, ha di recente pubblicato un rapporto in cui elenca le caratteristiche che permettono di distinguere un falso profilo da uno reale.
Vi sono infatti alcune caratteristiche ricorrenti, all’interno dei cosiddetti fake, che permettono di distinguerli al volo (anche da un sistema automatico) da quelli che rappresentano persone reali.Per esempio, il 97% dei profili fasulli afferma di appartenere a una donna (mentre soltanto il 40% degli utenti reali lo è), e il 60% circa dei fake sostiene di appartenere a bisessuali, quando la percentuale tra le persone realmente esistenti è del 6%.
Ancora, Barracuda rivela che i fake hanno un sacco di amici, circa sei volte di più rispetto a quanti ne vantino, in media, gli utenti in carne e ossa: 726 contro 130.
Chi si nasconde dietro un profilo falso è poi attivissimo nell’appiccicare i tag alle foto: se una media normale prevede che venga inserito un solo tag su quattro foto, i fake strafanno e viaggiano su una media di 136 tag ogni quattro fotografie.
Se tra gli amici avete un contatto che presenta tutte queste caratteristiche, iniziate a diffidare, soprattutto se appartiene a una sconosciuta che nemmeno ricordate di aver mai incontrato in Rete: ci sono buone probabilità che voglia soltanto utilizzarvi per la propria campagna di spam, o peggio.
Secondo Barracuda, infatti, lo spam è il minore dei mali che può capitare: un falso amico potrebbe anche riuscire a impadronirsi del vostro account grazie al sistema degli amici fidati; né bisogna sottovalutare il pericolo del phishing o di altri tipi di attacco.
Per compiere lo studio, l’azienda ha utilizzato non solo dati pubblici ottenibili direttamente dai social network e dal sondaggio della Rete (per determinare quale sia il comportamento di un utente tipico) ma anche un proprio strumento che poi ha messo a disposizione gratuitamente in Rete: si chiama Profile Protector ed è progettato per sondare Facebook (ma anche Twitter) alla ricerca di attività sospette.