Origine dei sistemi operativi dell’epoca
E’ da ricordare che la storia dei Sistemi Operativi inizi in realtà negli anni Sessanta.
In effetti la relativa semplicità delle prime macchine si traduceva in un funzionamento piuttosto di scarsa originalità; il cambio di programma si effettuava mediante una rassegnazione manuale di una serie di collegamenti, e quindi un utente poteva attendersi ben pochi servizi da queste macchine. Ciò nonostante il concetto di memorizzazione dei programmi permise, tra le altre cose, una gestione automatica delle periferiche da parte dell’unità centrale, e rese evidente che le differenze di velocità di processo tra questa unità e le sue periferiche potevano permettere un’esecuzione piu efficace dei programmi; ciò porto alla comparsa dei computer per elaborazione batch (processing system), in cui i diversi programmi erano ricevuti in gruppi dal computer, per essere eseguiti individualmente e sequenzialmente. Poresto si ottennero algoritmi che consentivano di ottimizzare il passaggio tra i vari programmi, ed il successivo passo logico fu il concetto di multiprogrammazione, o MULTITASKING. Il altri termini si trattava di giocare sulla differenza di velocità esistente tra i dispositivi. Il sistema operativo prototipo dell’epoca è stato proprio OS/360, sviluppato dalla IBM per la serie 360 di mainframe. L’OS/360 era essenzialmente un sistema operativo per elaborazione batch, ma il continuo miglioramento delle prestazioni dei computer e l’ovvio interesse che aveva per lo sviluppo del software, portarono diversi gruppi a progettare sistemi operativi interattivi, valeva a dire che all’utente si poteva scegliere di lavorare simultaneamente con il proprio computer.